Questa la motivazione: “Igor ha diciassette anni, è un ragazzo entusiasta della vita, affascinato da tutto ciò che lo circonda. Costretto a letto da una rara malattia genetica neurodegenerativa, riesce a comunicare con il mondo grazie a un puntatore monoculare. Prima della pandemia Igor accoglieva, una volta alla settimana, i suoi compagni e i suoi professori in casa. La pandemia ha cambiato alcune cose, ma non è riuscita a fermare la voglia di imparare di Igor: grazie alle lezioni da remoto è riuscito a proseguire gli studi con impegno e costanza e i suoi compagni hanno continuato a comunicare con lui attraverso video, messaggi ed email. Nonostante le difficoltà, Igor è per tutti un esempio di forza, tenacia, determinazione e voglia di vivere. Una delle canzoni ascoltate insieme ai suoi compagni durante una lezione di musica, recitava: ‘So I start the revolution from my bed’ (tratto da Don’t Look Back in Anger degli Oasis) e Igor, questa ‘rivoluzione d’amore’ l’ha fatta nascere nel cuore di ognuno dei suoi docenti e compagni di classe”.
Il Capo dello Stato ha aperto la cerimonia, alla presenza del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il ministro della Salute, Orazio Schillaci e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.
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